Il Metaverso entra nel penitenziario di Mamone per le visite mediche a distanza
Da oggi a Mamone, per la prima volta in un penitenziario d’Italia, i detenuti potranno essere visitati da remoto grazie al Metaverso. Alle 10.30 – minuto più, minuto meno – rispettando il cronoprogramma prefissato, il dottor Giuseppe Falchi, medico psichiatra in forze al Servizio psichiatrico diagnosi e cura del San Francesco, supportato dal tecnico della società State 1, ha indossato il visore e – dalla sala allestita appositamente nella Casa della Comunità San Francesco di via Demurtas – ha eseguito la prima visita al “paziente X”, a 54 chilometri di distanza. Non è l’incipit di un romanzo di fantascienza, ma l’avvio ufficiale dell’innovativo progetto Metaverso. Che – per la prima volta in Italia – consente di erogare servizi sanitari da remoto in una realtà penitenziaria. In questo caso nella colonia penale di Mamone. Da oggi, quindi, i detenuti potranno essere visitati in remoto grazie al Metaverso.
Il progetto sul Metaverso
“Per questa fase iniziale psichiatria e fisiatria sono i due ambiti al centro del progetto, che in via sperimentale si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza dell’assistenza sanitaria negli istituti correttivi. Abbattendo le barriere che troppo spesso lasciano isolati e affidati a sé stessi i detenuti. Questo consentirà: l’abbattimento delle liste d’attesa, il potenziamento delle attività specialistiche all’interno del carcere e la riduzione dei costi legati agli spostamenti. Un passo nel futuro, ma anche un caso emblematico di come la tecnologia possa supportare e migliorare il sistema sanitario. In particolare in realtà periferiche, come le aree interne, in un momento storico in cui la carenza generalizzata di professionisti della sanità è molto sentita”.
“L’avveniristico progetto di assistenza sanitaria ai detenuti è frutto della collaborazione tra la Asl di Nuoro, la casa di reclusione di Mamone, lo spin-off accademico Chain Factory, dell’Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali e State1, società operante nel settore del Metaverso che negli ultimi mesi ha sviluppato un ambiente virtuale nel quale i detenuti possono incontrare i medici in uno spazio immersivo”.