L’avventura dell’ingegnere di Gavoi.
L’Antartide ospita Marco Buttu, un ingegnere di 46 anni da Gavoi, che da nove mesi lavora alla stazione Concordia. Qui, a -80 gradi, studia sismologia, geomagnetismo, fisica atmosferica, astronomia e glaciologia, analizzando la composizione atmosferica degli ultimi 800.000 anni grazie al progetto Epica.
Buttu descrive Concordia come un villaggio su tre chilometri di ghiaccio, con edifici attrezzati per vivere e lavorare, compresi una palestra, una cucina, uffici e laboratori. La vita in base è scandita dalle stagioni: in estate, da novembre a gennaio, il sole non tramonta mai e la temperatura è di circa -35 gradi, mentre in inverno si vive nell’isolamento totale con 13 persone.
Buttu si dedica alla scrittura e allo yoga per mantenere l’equilibrio psicofisico, mentre altri colleghi si rilassano in un orto artificiale. Concordia è anche un laboratorio per studi di sopravvivenza, simile a una base spaziale, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Europea.
Grazie alla connessione satellitare, Buttu crea contenuti per i social, ottenendo milioni di visualizzazioni con video che mostrano la vita in Antartide. L’inverno offre una profonda connessione con la natura, facendo percepire vita negli oggetti inanimati. Al suo ritorno, pianifica un graduale riadattamento con soggiorni in Nuova Zelanda, Sardegna, India e forse Nepal, per poi affrontare il “mal d’Antartide” che lo ha portato a tornare per la terza volta.