Un documento unitario per Prato Sardo.
Comune, Consorzio operatori e associazioni di categoria presenteranno alla Regione un documento unitario, nel quale saranno contenute le condizioni necessarie affinché l’amministrazione possa subentrare nella gestione della Zir di Prato Sardo. È l’esito dell’incontro che si è svolto stamattina nell’aula consiliare a cui hanno partecipato il sindaco Andrea Soddu, l’assessora alle Attività produttive Eleonora Angheleddu e i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli operatori di Prato Sardo per fare il punto sul passaggio di consegne, alla luce della recente delibera regionale che ha fissato a settembre il termine della gestione liquidatoria del Consorzio.
Le scadenze.
Scadenza entro la quale il Consiglio Comunale dovrebbe decidere se subentrare o meno, anche se la data, come ha preannunciato il sindaco Andrea Soddu, dovrebbe essere posticipata dalla Regione al 31 dicembre. In premessa il primo cittadino ha infatti reso noto che il 5 agosto si svolgerà una riunione a Macomer alla quale parteciperanno l’assessora regionale all’Industria Anita Pili, i consiglieri regionali eletti nel territorio e i sindaci di Nuoro, Sassari, Siniscola, Macomer e Ozieri, tutti comuni alle prese con il passaggio di gestione delle rispettive zone industriali e in quella sede sarà anche formalizzata la proroga. “Nei giorni scorsi – ha spiegato Soddu – ho parlato con i colleghi sindaci e abbiamo concordato sul fatto che i tempi imposti inizialmente dalla Regione fossero troppo stretti per prendere una decisione così importante, considerato anche che la documentazione necessaria è stata trasmessa dal commissario liquidatore solo pochi giorni fa“.
La situazione debitoria.
Il sindaco ha ribadito ai presenti che stante la situazione debitoria e gli elevati costi di gestione, il Comune non sarebbe in grado di assumere il controllo dell’area industriale. “La Regione – ha detto – deve farsi carico interamente dei debiti, che ad oggi superano i 4 milioni e mezzo di euro. Nella recente delibera si parla di uno stanziamento uguale a quello del 2018, che supera di poco i tre milioni e che sono evidentemente insufficienti. Inoltre – ha aggiunto Soddu –, almeno nella fase iniziale, deve farsi carico delle spese per la gestione corrente, in maniera tale che il Comune impieghi le proprie risorse per attuare gli investimenti utili al rilancio di Prato Sardo. Le condizioni ci sono, la Regione ha le risorse e la nostra volontà rimane quella di acquisire la gestione di un’area che riteniamo strategica per il futuro di Nuoro e del territorio. Per fare questo è necessario un accordo di programma e le proposte – ha chiesto ai rappresentanti delle associazioni – dobbiamo scriverle tutti insieme. L’auspicio è che questa vertenza trovi il supporto da parte dei consiglieri regionali del territorio“.
L’invito a far fronte comune è stato condiviso da tutti i presenti ed è stato deciso di dare vita ad un tavolo tecnico, in cui siederanno amministrazione, presidente del Consorzio operatori e associazioni di categoria, che dovrà redigere un piano di azioni per il rilancio complessivo della zona industriale da presentare alla Regione.
“La posizione del Comune rispetto alla gestione di Prato Sardo non è mai cambiata”, ha detto l’assessora Eleonora Angheleddu, che ha illustrato nel dettaglio la situazione debitoria e le implicazioni che il subentro nelle funzioni, nel patrimonio e nel personale comporterebbero per l’amministrazione. “Vogliamo acquisire l’area industriale e lavorare in collaborazione con tutti gli attori del territorio per rilanciarla e creare occasioni di lavoro, crescita e sviluppo. L’accordo di programma con la Regione – ha ribadito Angheleddu – è un passaggio fondamentale per realizzare tutti i progetti futuri”.