L’omaggio a Michela Murgia.
Una serata dedicata alla narrazione del Sinis, della Sardegna più in generale, ma soprattutto delle profonde connessioni tra presente e passato, storia e cultura, attraverso i racconti di Michela Murgia, nella sua città natale, Cabras. Nei locali della Cantina Contini, si è svolto venerdì sera un simposio dedicato alla scrittrice, nell’appuntamento “Festa delle donne del Vino” dell’Associazione Donne del Vino in Sardegna, alla presenza degli amici che l’hanno conosciuta e che hanno condotto alcune letture, tra le più narrative come “Viaggio in Sardegna”, ai vari racconti sul vino e sul cibo in Sardegna e sulla sua valenza sociale. “Consumare vino in Sardegna è segno di grande maturità, ma soprattutto lo è più saperlo reggere”, si legge. E, ancora, “60 anni fa l’unico piatto tipico era la fame” e “il pane carasau si conserva a lungo e questo lo rendeva necessario e perfetto per essere consumato dai pastori sardi durante i lunghi periodi al pascolo lontano da casa”. Esilaranti i racconti sulle vendette tipiche dei “campidanesi” e sui rapporti di vicinato – aneddoti raccolti dai canali social dell’autrice -, fino alle letture più intense sulla maternità e sull’essere donna come quelle estratte dal libro “Dare la vita”. Per lei e in memoria di tutte le donne nelle ricorrenze dell’8 marzo, non solo mimose, ma mazzi di carciofi disposti nei locali della Cantina, dalla sala dell’accoglienza alla barricaia dove riposano le vernacce.
L’evento “Viaggio nel Sinis” dedicato a Michela Murgia è stata un’occasione “spontanea per dedicare una serata alla Murgia, nata a Cabras e legatissima a questo territorio”, ha raccontato Anna Maria Fara, socia de Le Donne del Vino Sardegna e Hospitality manager della Cantina Contini. Alessandro Contini, presidente della Cantina Contini 1898, sottolinea l’importanza della responsabilità collettiva “nella cura e nella valorizzazione del territorio in cui viviamo, sia esso uno spazio pubblico o privato”. I concetti di “custodia e di attenzione” si estendono non solo all’ambiente fisico ma anche al patrimonio culturale e alla memoria collettiva di una comunità – continua Contini. L’omaggio ad una delle nostre migliori scrittrici, la cui scomparsa è ancora oggetto di elaborazione, rafforza l’idea che la cultura e le figure che contribuiscono ad arricchirla siano elementi centrali nell’identità di una comunità”.
All’incontro era presente anche il sindaco di Cabras, Andrea Abis, che ha ricordato il ruolo cruciale che le donne e le figure femminili hanno nella società, non solo come custodi della cultura e della memoria collettiva, ma anche come agenti di cambiamento che, attraverso la loro opera e il loro impegno, riescono a smuovere le coscienze e a stimolare una riflessione critica sulla realtà.