Otto persone accusate dell’evasione di Raduano dal carcere di Nuoro.
Giudizio immediato per Marco Raduano, ex boss della mafia di Vieste (Foggia), divenuto collaboratore di giustizia nel marzo 2024, e per Gianluigi Troiano, suo ex braccio destro, arrestato il 31 gennaio 2024 a Granada (Spagna) e anch’egli pentito.
LEGGI ANCHE: Evasione del boss Raduano da Badu ‘e Carros, arresti per la fuga e la latitanza
Insieme a loro, altre sei persone originarie di Vieste sono accusate, a vario titolo, di aver favorito la latitanza di Raduano, evaso il 24 febbraio 2023 dal carcere di massima sicurezza di Badu e Carros calandosi dal muro di cinta. L’ex boss è stato catturato quasi un anno dopo, il 1° febbraio 2024, in Corsica, mentre si recava a cena in un ristorante.
Il Gup del Tribunale di Bari ha accolto la richiesta della Dda, disponendo il processo che si svolgerà a Foggia, con la prima udienza fissata per il 10 aprile. Dopo l’arresto di Raduano e Troiano, le loro dichiarazioni hanno permesso agli inquirenti di ricostruire il traffico di stupefacenti e il favoreggiamento della latitanza dell’ex boss. Entrambi sono accusati di traffico transnazionale di droga, mentre Raduano e altri due indagati devono rispondere anche dell’incendio dell’auto della madre di un collaboratore di giustizia, avvenuto nell’ottobre 2023 a Vieste.
Gli altri sei imputati, secondo l’accusa, avrebbero fornito a Raduano appoggi logistici, coperture, ospitalità (anche tramite terzi), telefoni criptati, auto, denaro e informazioni per eludere i controlli. Prima dell’udienza del 10 aprile, gli indagati potrebbero optare per il giudizio abbreviato. Le parti offese nel procedimento sono: il Ministero della Giustizia, il Comune di Vieste, il Ministero della Salute e la vittima dell’atto incendiario.