Donna picchiata brutalmente a Irgoli.
È ancora grave la donna selvaggiamente picchiata in casa domenica scorsa a Irgoli dal compagno, che in passato era stato condannato per aver ucciso la cognata. La 50enne è attualmente ricoverata in rianimazione al San Francesco di Nuoro, dove sta lottando tra la vita e la morte a causa delle ferite inferte dal fidanzato 56enne.
L’uomo, Bastiano Secci, nel 2008 aveva ucciso a coltellate la sorella dell’ex moglie, Maria Antonietta Masala. Per questo aveva ricevuto una condanna a 16 anni di reclusione e il 56enne era uscito dal carcere tre anni fa. Il gravissimo episodio ha fatto accendere le polemiche nel paese e i residenti condannano a gran voce la scarsa giustizia riservata alle donne, non solo quando denunciano violenze, ma anche quando esse vengono uccise. Non hanno dubbi: è un nuovo caso di violenza contro le donne. “Patrizia è una brava donna, una bravissima mamma”, commentano così a Irgoli e tutto il paese sta pregando per lei. Anche il sindaco, Ignazio Porcu, ha preso le distanze dall’accaduto puntando il dito contro i modelli di riabilitazione carceraria.
La donna, mamma di due figli, aveva una relazione con l’uomo ora accusato di tentato omicidio. Stando a quanto raccontano alcuni compaesani, si sarebbero dovuti sposare a breve. Il movente di quel brutale pestaggio è tutt’ora sconosciuto, ma è conosciuta la matrice comune a tanti reati contro le donne. Il Nuorese non è esente dal fenomeno della violenza contro le donne, che prende forma dalla misoginia, da stereotipi e disparità di genere nella famiglia e nella società. Proprio qualche giorno fa a Macomer un uomo era stato arrestato per aver segregato la sua convivente dentro casa. Per impedire di farla uscire e di chiedere aiuto aveva sbarrato le finestre della sua camera, dove era confinata. Una vera e propria condizione di schiavitù imposta dal compagno della donna, il quale ha agito quasi fosse una cosa legittima. Lo stesso in tribunale aveva detto sorpreso: “non sapevo che mi avrebbe denunciato”.
L’escalation di violenza sulle donne nel Nuorese.
Anche il Nuorese è maglia nera in Sardegna per numero di femminicidi e nell’Isola in soli 5 anni sono state assassinate 18 donne (7 nel 2022). In pochi anni l’Isola (con una popolazione di 1,64 milione) ha raggiunto il secondo posto in Italia per numero di donne uccise. Un’inversione di tendenza che non ha eguali tra altre regioni, in quanto la Sardegna fino a pochi anni fa era tra le regioni meno violente contro le donne. Una tendenza, quello della crescita dei femminicidi, che non ha risparmiato nemmeno la provincia di Nuoro. Nel 2019 è stata uccisa a colpi di pistola Romina Meloni e ferito gravemente il suo compagno. A premere il grilletto Ettore Sini, agente penitenziario di Ozieri ed ex compagno della vittima che aveva agito per gelosia.
In alcuni casi le donne rimaste vittime di aggressioni domestiche con intenti omicidari si sono salvate soltanto per miracolo. L’11 maggio del 2021 a Tortolì perse la vita il giovane Mirko Farci, intervenuto per salvare la madre dall’aggressione avvenuta nella loro casa da parte dell’ex compagno Masih Shadid. La donna, Paola Piras, si salvò per miracolo, riportando gravi ferite. Ma è dal 2022 che nel Nuorese si è verificata una vera e propria escalation di violenze contro le donne. Nel gennaio 2023 una donna è stata aggredita a colpi di coltello dal suo vicino di casa a Nuoro. Il 23 gennaio scorso, dopo alcuni giorni e sempre a Nuoro si è verificata un’aggressione analoga. Non ce l’ha fatta Luigina Fois, una 90enne, colpita il 7 novembre 2022 con un’accetta dal figlio e morta dopo 2 mesi di agonia. È notizia dei giorni scorsi la liberazione della donna segregata a Macomer, avvenuta proprio l’8 marzo, nella Giornata Internazionale della Donna, e a pochi giorni di distanza dall’ultimo gravissimo episodio avvenuto a Irgoli.