I militari nel carcere di Nuoro, dal sindacato appello alla Todde.
Il segretario nazionale del sindacato Con.Si.Pe, Roberto Melis, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo al recente annuncio del coinvolgimento dell’Esercito per garantire la sicurezza delle strutture penitenziarie in Sardegna.
Secondo Melis, il fallimento della Polizia Penitenziaria in Sardegna è stato sancito dalla decisione di inviare 25 militari per il pattugliamento delle aree esterne dell’istituto Nuorese di Badu’e Carros. Questo annuncio è stato fatto dopo un incontro in Prefettura che ha coinvolto il direttore del carcere Nuorese, il Comandante del 5º Reggimento della Brigata Sassari e i vertici delle forze di Polizia.
Melis ha espresso la sua perplessità riguardo alla situazione critica degli istituti penitenziari sardi, che, secondo lui, sono al collasso a causa della cronica carenza di personale e della mancanza di direttori e comandanti stabili. Inoltre, ha evidenziato che spesso i penitenziari isolani sono utilizzati per detenuti provenienti da altre regioni.
Il sindacalista ha sollevato diverse domande riguardo alla decisione di ricorrere all’Esercito per garantire la sicurezza delle strutture penitenziarie e ha chiesto perché il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) non abbia ancora affrontato la questione della carenza di personale in modo adeguato.
Melis ha annunciato l’intenzione di richiedere un incontro con l’onorevole Todde, neo eletto presidente della Regione Sardegna, per discutere della questione della sicurezza pubblica e della carenza di organici della polizia penitenziaria nella regione. Ha inoltre ringraziato il Prefetto di Nuoro e i vertici del 5º Reggimento della Brigata Sassari per aver messo a disposizione i militari per garantire la sicurezza del Penitenziario di Badu’e Carros.