Violenza sessuale su una minorenne, ribaltata in appello l’assoluzione del giovane imputato di Mamoiada.
Nel 2016 e 2017 due ragazze minorenni avevano denunciato un giovane di Mamoiada, all’epoca appena maggiorenne, per presunti episodi di atti violenti, minacce telefoniche, violenza sessuale, atti persecutori e maltrattamenti. Secondo i loro racconti, il ragazzo avrebbe usato minacce, molestie e persino strumenti come una grattugia sulle ginocchia e acido sul collo, infliggendo sevizie a una delle vittime.
Inizialmente, i giudici del Tribunale di Nuoro avevano ritenuto non attendibili le testimonianze delle presunte vittime, valutando i loro racconti come privi di riscontri sufficienti, non attendibili e addirittura contraddittorie. I giudici avevano, quindi, assolto l’imputato. La parte civile e il procuratore, non concordi con l’assoluzione, avevano presentato ricorso.
E proprio nel giudizio di secondo grado, presso la Corte d’Appello di Sassari, i giudici hanno adottato una prospettiva differente. Ascoltando nuovamente le testimonianze, hanno ritenuto credibili le affermazioni di una delle due giovani parti lese, accertando le accuse di violenza sessuale e atti persecutori verso la prima vittima. La condanna risulta comunque inferiore agli otto anni richiesti dal procuratore generale: i giudici di secondo grado hanno condannato il giovane a 5 anni di reclusione. Confermata l’assoluzione per le accuse di maltrattamento verso l’altra minore. La difesa attenderà ora le motivazioni della sentenza, previste entro novanta giorni, per valutare un possibile ricorso in Cassazione.