“Se non paghi ti denunciano”. Broker arrestato a Nuoro

Broker di 38 anni arrestato a Nuoro per truffa e minacce.

“Se non paghi subito le cartelle l’Agenzia delle Entrate ti denuncia” “Rischi di subire un’ispezione”: sono soltanto alcune delle minacce utilizzate da un broker 38enne di Nuoro per convincere i malcapitati a farsi consegnare i soldi.

Un tormento per i malcapitati, conoscenti e perfino amici e anziani. Il soggetto, secondo le indagini della Guardia di Finanza, ha ottenuto somme attorno ai 100.000 euro. Inoltre nella sua casa sono stati trovati 70 grammi circa di sostanze stupefacenti mista tra cocaina, morfina e anfetamina oltre a materiali per il taglio, la pesatura ed il confezionamento delle stesse, in relazione alle quali il medesimo è stato, altresì, denunciato per detenzione ai fini di spaccio.

Ora il sedicente broker è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Nuoro, che ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Nuoro. Con l’ordinanza di applicazione della misura cautelare, il giudice, ha altresì disposto la misura interdittiva del divieto dell’esercizio di attività professionali riconducibili al settore finanziario e assicurativo, per un periodo di 12 mesi.

L’uomo è accusato di truffa aggravata e vessatoria, estorsione, sostituzione di persona e indebito utilizzo di mezzi di pagamento. Le modalità fraudolente per ottenere denaro dai diversi soggetti erano molteplici. Inizialmente il cliente veniva avvicinato con la proposta di sottoscrivere delle polizze assicurative. Il contratto sottoscritto, tuttavia, non veniva poi inviato alla compagnia assicurativa e le somme versate dal cliente, venivano trattenute dal truffatore.

Ulteriormente, nell’interlocuzione con il cliente, il broker, cercava di carpire la sussistenza, in capo al medesimo, di pendenze di natura tributaria ovvero civili e/o penali. In questi casi, specie nei confronti dei soggetti più fragili, il soggetto arrestato, contattava telefonicamente il malcapitato, oscurando la propria utenza telefonica e alterando il tono di voce, e spacciandosi, a seconda dei casi, per il “Comandante della Guardia di Finanza” o il “Vice-Prefetto” o il “funzionario dell’Agenzia delle Entrate” chiedeva somme di denaro, che dovevano essere consegnate per il tramite del broker arrestato, al fine di definire velocemente e senza ulteriori “aggravi” la loro posizione.

Note sull'autore